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Newsletter n. 6 del 23 ottobre 2020

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Sommario

Sangue infetto: la Cassazione torna in tema di decorrenza del danno da emotrasfusione

Con l’ordinanza n. 19.187, depositata il 15 settembre 2020, la Corte di Cassazione ha posto un principio fondamentale ai fini della determinazione del momento a partire dal quale va individuata la decorrenza del danno da emotrasfusione, onde quantificarne l’entità.

Secondo la Suprema Corte, l’ammontare del danno va calcolato in ragione dell’età del danneggiato in essere al momento del contagio, e non dell’età al momento in cui la malattia, conseguenza del contagio, sia stata diagnosticata all’interessato stesso.

Il provvedimento della Corte di Cassazione si rivela dunque di fondamentale importanza, poiché influisce sulla misura del danno che il Tribunale dovrà determinare.

Infatti, altro è il momento in cui il danno si verifica, altro è quello in cui esso è percepito come tale dal danneggiato. Ciò perché l’insorgenza della malattia dovuta al contagio, secondo la Cassazione, sorge a prescindere dal momento in cui il danneggiato ne abbia avuta conoscenza.

In altri termini, le conseguenze dannose dell’assunzione di sangue infetto si manifestano già dal momento in cui essa si è verificata, per cui il lasso di tempo che va dall’infezione alla presa di coscienza della malattia non può rimanere privo di risarcimento, dal momento che un danno al bene salute si è già verificato.

Processo telematico: dal 26 ottobre al via anche per la Corte di Cassazione

Negli uffici di via Cavour ci si sta attivando per la sperimentazione del processo telematico.

A partire dal 26 ottobre 2020 presso la Corte di Cassazione sarà attivo un doppio binario: il deposito degli atti introduttivi avverrà sia in via modalità telematica che in via cartacea. Tuttavia, è importante sottolineare come solo il deposito cartaceo avrà valenza legale.

Superata positivamente questa prima fase, sarà previsto il deposito telematico facoltativo, il quale avrà la stessa valenza legale del cartaceo. Per poi giungere, forse alla completa digitalizzazione, come già avvenuto nel processo civile nei due gradi di merito e nel processo amministrativo.

Tale decisione è stata presa al fine di agevolare gli adempimenti per tutte le parti del processo, nonché migliorare la qualità della giustizia, necessità, che nel periodo che stiamo vivendo a causa della pandemia, si è fatta ancora più stringente.

Se la sperimentazione darà riscontro positivo, la nuova procedura telematica entrerà definitivamente a regime entro il 31 maggio 2021.

Monito della Corte costituzionale al legislatore in materia di adozione da parte del genitore intenzionale: un passo indietro?

La Corte Costituzionale, con un comunicato stampa del 21 ottobre u.s., informa di aver dichiarato l’inammissibilità delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Venezia in merito alla mancata registrazione nell’atto di nascita del bambino nato in Italia ma concepito all’estero tramite tecnica della fecondazione eterologa, come figlio di due donne legate da unione civile.  

In particolare, il giudice a quo di Venezia aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale, avendo ritenuto che il diniego di riconoscimento, nell’atto di nascita del figlio, dello status di genitore a entrambe le donne fosse in contrasto con i diritti della madre intenzionale e del minore, configurando un’ipotesi di discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

La Corte Costituzionale ha comunicato di aver emanato sentenza di inammissibilità delle questioni, affermando che la delicata questione richiede un bilanciamento di interessi e valori eticamente sensibili, la cui ponderazione deve essere rimessa al solo legislatore, in quanto interprete del sentire comune nazionale, e non a una valutazione di conformità costituzionale della Corte stessa.

I giudici della Consulta hanno ritenuto altresì che la protezione dell’interesse superiore del minore in simili situazioni può essere assicurata attraverso varie soluzioni, tutte compatibili con la Costituzione, ma che spetta comunque al legislatore individuare.

In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, non ancora pubblicata, auspichiamo che non si tratti di un passo indietro rispetto all’applicazione della disciplina sull’adozione in casi particolari, che attualmente la giurisprudenza individua per colmare il relativo vuoto normativo, in fattispecie riguardanti il genitore c.d. intenzionale: a una tale conclusione conseguirebbe infatti un grave deficit di tutela, fortemente discriminatorio nei confronti delle famiglie omogenitoriali e, in particolare, della relativa prole.

La Grande Camera di Strasburgo si pronuncia in materia di garanzie procedurali degli stranieri regolarmente residenti

Con la sentenza del 15 ottobre 2020, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Romania per aver violato l’art. 1 del Protocollo n. 7 della CEDU (che sancisce le garanzie procedurali relative all’espulsione di stranieri regolarmente residenti), in relazione all’espulsione di due cittadini pakistani, regolarmente residenti sul territorio nazionale.

Il caso Muhammad e Muhammad c. Romania riguardava i due ricorrenti che si erano regolarmente trasferiti dal Pakistan in Romania per motivi di studio, l’uno a partire dal febbraio del 2009 e l’altro dal settembre del 2012. Il 4 dicembre 2012 le autorità rumene competente li avevano dichiarati soggetti indesiderati e avevano avviato un procedimento di rimpatrio nei loro confronti, terminato con l’espulsione dal paese il 27 dicembre dello stesso anno.

La Corte europea ha ritenuto che, durante lo svolgimento della suddetta procedura, i due stranieri regolarmente residenti in Romania non avevano ricevuto adeguate garanzie procedurali. In particolare, i ricorrenti erano stati informati solo in maniera generica dei motivi sottostanti la decisione di espulsione dal territorio nazionale e delle accuse formulate nei loro confronti, essendo stato al tempo stesso negato loro l’accesso ai documenti dell’accusa, che erano stati qualificati come “segreti” e “confidenziali” senza alcuna adeguata motivazione sul punto. Inoltre, non era stata fornita ai due ricorrenti alcuna informazione sulle fasi chiave del procedimento o sulla possibilità di accedere ai documenti classificati del fascicolo tramite un avvocato autorizzato a consultarli.

La Corte ha poi soggiunto che, tenuto conto che le garanzie procedurali contenute all’art. 1, Prot. n. 7 alla CEDU possono essere limitate se controbilanciate da un’adeguata necessità di sicurezza nazionale, nel caso di specie non si rilevava la presenza di simili cause giustificative da parte delle autorità rumene: anche per tali motivi la Romania è stata condannata a risarcire ai due ricorrenti la somma di 10.000 Euro ciascuno per danni non patrimoniali subiti, oltre il rimborso delle spese legali.

Corso “Migrazioni, integrazione e democrazia. Profili giuridici, sociali e culturali”

È in corso di svolgimento la IV edizione del Corso di specializzazione “Migrazioni, integrazione e democrazia. Profili giuridici, sociali e culturali”. Il corso si articola in una serie di sette incontri a tematica multidisciplinare per una durata complessiva di 21 ore. Le lezioni si svolgono dalle 14:30 alle 17:30 via streaming attraverso la piattaforma GoToWebinar.

Il corso ha ricevuto il patrocinio dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e del Consiglio Nazionale Forense (CNF). Quest’ultimo riconosce anche 21 crediti formativi per la formazione professionale.

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani (Sig.ra Gioia Silvagni), tel. 06-8412940, email: info@unionedirittiumani.it.

Trovate qui il programma del corso.

Corso di specializzazione sulla Tutela Europea dei diritti Umani - XXI edizione

L’Unione forense organizza la XXI edizione del corso di specializzazione sulla “Tutela europea dei diritti umani”.

Primo del suo genere in Italia, il corso è rivolto allo studio del funzionamento del sistema di tutela dei diritti fondamentali, con un particolare focus sul sistema della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e delle tutele previste nel diritto dell’Unione europea. Il corso ha ricevuto il Patrocinio del Consiglio d’Europa e del Consiglio Nazionale Forense, nonché l’accreditamento di n. 18 crediti formativi da parte del CNF per la formazione professionale degli avvocati. Verrà, inoltre, rilasciato un attestato di partecipazione al termine del corso.

Le lezioni si terranno nella sola modalità streaming attraverso la piattaforma GoToWebinar.

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani (Sig.ra Gioia Silvagni), tel. 06-8412940, email: info@unionedirittiumani.it.

Trovate qui il programma del corso.

I trent’anni della rivista “Diritti dell’uomo cronache e battaglie”: convegno “Intelligenza artificiale e diritti umani” – 26 ottobre 2020

Il 26 ottobre 2020, in occasione dei trent’anni della rivista Diritti dell’uomo cronache e battaglie, è stato organizzato un evento celebrativo presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani sul tema “Intelligenza artificiale e diritti umani”. Saranno presenti per discuterne Anton Giulio Lana, Filippo Donati, Ugo Ruffolo, Lucia Tria, Maria Chiara Carrozza e Lorenzo D’Avack, moderati da Giorgio Zanchini. Porteranno i loro saluti il Primo Presidente della Corte di Cassazione, Cons. Pietro Curzio, e il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Giovanni Salvi.

L’esigenza di affrontare tale tematica deriva dalla grande rilevanza assunta nell’attuale dibattito politico e giuridico nazionale, nonché europeo e internazionale, dallo sviluppo tecnologico e dai suoi risvolti sul funzionamento delle nostre società. Le conseguenze dei più recenti progressi della tecnica su ogni aspetto della vita umana hanno richiesto, in questi anni, un’opera di ripensamento dei paradigmi tradizionali di tutela dei diritti umani. Un’opera che sia finalizzata ad individuare soluzioni in grado di coniugare l’interesse alla valorizzazione di tali nuovi strumenti con quello primario di tutela dei diritti fondamentali. Si avverte forte l’esigenza di valutare le possibili conseguenze delle applicazioni dell’intelligenza artificiale sui diritti umani, come anche è forte la necessità che la società tutta venga coinvolta ed informata attivamente nel dibattito su quale ruolo l’intelligenza artificiale potrà giocare nel modellare le dinamiche giuridico-sociali.

L’evento, che sarà trasmesso nella sola modalità streaming presso il canale YouTube e la Webtv del Senato, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, ed è inoltre patrocinato da Rai per il sociale.

Trovate di seguito il programma del Convegno.