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Newsletter n. 6 del 6 maggio 2019

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Sommario

Importante vittoria in tema di sangue infetto: il Tribunale di Roma riconosce un cospicuo risarcimento per la perdita parentale.

Lo Studio Lana Lagostena Bassi ha il piacere di annunciare l’ennesima vittoria giunta nei giorni scorsi dalle aule di tribunale, in tema di sangue infetto.
In questo caso, l’attore lamentava la drammatica perdita dei genitori a causa del comportamento negligente del Ministero della Salute: la madre, nel corso di un intervento, contraeva l’hcv che ne causava il decesso. Anche il padre dell’attore veniva contagiato con il virus HCV dal contatto con la moglie. In ragione del decesso dei propri genitori, lo Studio si è attivato per chiedere il risarcimento al Ministero della salute del pregiudizio subito, al proprio benessere psicofisico e alle proprie abitudini di vita, consistenti nell’acuta sofferenza derivante dalla perdita dei congiunti.
Nel corso del giudizio è stato accertato che il Ministero non aveva posto materialmente in essere concrete misure di vigilanza e controllo sulle case farmaceutiche e sugli altri soggetti direttamente coinvolti nella produzione e commercializzazione del sangue utilizzato per le trasfusioni e la produzione di emoderivati. In considerazione di quanto sopra esposto, il Tribunale ha ravvisato una responsabilità del Ministero della salute per aver omesso, o comunque ritardato, l’adozione di cautele già conosciute alla scienza medica, il cui impiego avrebbe evitato o quantomeno ridotto sensibilmente il rischio di contagio anche per il virus dell’HCV.
Per cui, in accoglimento della domanda svolta dallo Studio, il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della salute a risarcire all’attore danni per € 668.163,65, oltre interessi e spese legali.
Si tratta di una pronuncia che, nel solco della giurisprudenza creata dallo Studio legale Lana Lagostena Bassi, costituisce una soddisfacente risposta della giustizia alle legittime istanze di tutela dei danneggiati in materia di sangue infetto.

Il giudice ha il dovere di accertare d’ufficio la «situazione reale» del paese di provenienza del richiedente protezione internazionale.

In data 26 aprile 2019, la VI Sezione Civile della Cassazione ha ribadito l’orientamento secondo cui rappresenta condizione di legittimità del rigetto della domanda di riconoscimento della protezione internazionale l’aver esaminato la domanda in rilievo, tenendo conto della situazione effettivamente esistente al momento della proposizione della stessa nel paese d’origine dello straniero.
La Suprema Corte è stata segnatamente adita su iniziativa di un cittadino pakistano, il quale, in seguito ad un primo rigetto da parte della locale commissione territoriale della sua domanda di protezione sussidiaria, è ricorso per cassazione avverso il decreto che ha disatteso la sua opposizione a suddetto diniego, facendo valere la violazione o falsa applicazione dell’art. 35-bis del d.lgs. n. 25 del 2008.
Il co. 9 della norma in parola, in particolare, prevede che, in sede di decisione con rito camerale sulle controversie in materia di riconoscimento della protezione internazionale, il giudice debba avvalersi «anche delle informazioni sulla situazione socio-politico-economica del Paese di provenienza previste dall’articolo 8, comma 3 che la Commissione nazionale aggiorna costantemente e rende disponibili all’autorità giudiziaria». L’obbligo, a ben vedere, sussiste in particolare laddove il richiedente abbia adempiuto all’onere di allegare i fatti costitutivi del suo diritto: in tal caso, infatti, il giudice è tenuto a verificare, anche d’ufficio, se ricorrano le condizioni di applicabilità dell’art. 14, lett. c), d. Igs. n. 251 del 2017, vale a dire se nel paese di provenienza del cittadino straniero esistano condizioni di violenza tali da rappresentare una «minaccia grave e individuale alla vita o alla persona».
Nel caso di specie, la Corte ha quindi cassato il decreto impugnato in ragione del mancato esercizio di tale «potere-dovere», rinviando al Tribunale di Lecce in diversa composizione per nuovo esame.

I parametri per la liquidazione dell’assegno divorzile secondo la Cassazione (Cass. Civ., ord. n. 11178 del 23 aprile 2019).

Con un’interessante e recente ordinanza, la sezione prima della Cassazione Civile ha chiarito che, ai fini del calcolo dell’assegno di divorzio, è necessario abbandonare i vecchi automatismi che avevano dato vita ai due orientamenti contrapposti: da un lato, il tenore di vita, dall’altro, il criterio della mera autosufficienza dell’avente diritto.
Più in particolare, afferma la Corte, occorre valutare la fattispecie concreta e contestualizzarla nella specifica vicenda coniugale. Per cui, lungi dall’applicare automatismi o calcoli meramente ‘matematici’, è necessario valutare l’intera storia coniugale ed effettuare una prognosi futura che tenga conto delle condizioni dell’avente diritto all’assegno (età, salute, etc.), oltre che della durata del matrimonio.
Criterio fondamentale resta la perequazione/compensazione dell’assegno e la necessità di un accertamento rigoroso del nesso di causalità, tra scelte familiari e situazione dell’avente diritto al momento dello scioglimento del vincolo coniugale.
Si tratta di una pronuncia abbastanza ‘tecnica’ sotto il profilo giuridico, ma molto utile poichè chiarisce, all’indomani del revirement in materia di assegno di divorzio del 2017, quali siano i criteri utilizzati dal giudice per la quantificazione dell’assegno stesso.

Udine: festival ‘vicino lontano’, quindicesima edizione.

Nato da un forte legame con la figura del giornalista e scrittore Tiziano Terzani, anche quest’anno il Festival vicino/lontano si svolgerà a Udine, dal 16 al 19 maggio prossimo.
Incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze, lezioni, letture, mostre, spettacoli e proiezioni occupano per quattro intense giornate il centro storico della città e alcuni dei suoi edifici più suggestivi.
Studiosi, giornalisti, scrittori e artisti di prestigio internazionale si confrontano tra loro e con il pubblico per analizzare, da punti di vista diversi, i processi di trasformazione in corso nel mondo globalizzato, in campo economico, sociale, culturale e geopolitico, allo scopo di indagarne le ragioni, i meccanismi, i significati, le prospettive.
Il festival vicino/lontano si costruisce sulla convinzione che tra i contagi di cui abbiamo più bisogno c’è quello tra approcci e saperi diversi, in modo che i punti di vista si parlino fino a scoprire modi “differenti” di leggere il mondo, valorizzando i dubbi e le contraddizioni piuttosto che le certezze, che rischiano troppo spesso di trasformarsi in pregiudizi.
Nel corso della manifestazione, L’Avv. Prof. Anton Giulio Lana, sabato 18 maggio alle ore 10.00, interverrà nell’incontro dal titolo “Cronache e battaglie. I diritti dell’uomo”. L’evento è a cura della Camera Civile degli Avvocati di Udine e della Federazione delle Camere Civili del Triveneto ed ha il patrocinio dell’Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani

Premio Ludovic Trarieux: Bruxelles, 24 maggio 2019.

L’Avv. Prof. Lana interverrà, nella giornata del 24 maggio prossimo, al convegno intitolato “La Cour européenne des droits de l’homme : entre renforcement du dialogue et protection des libertés”, che si svolgerà a Bruxelles nell’ambito della cerimonia di assegnazione del premio Ludovic Trarieux.
Il Premio internazionale per i diritti umani Ludovic Trarieux “Omaggio degli avvocati a un avvocato” è stato creato nel 1985 e fu consegnato, quello stesso anno, alla famiglia di Nelson Mandela, primo avvocato premiato.
Il Premio Internazionale dei Diritti dell’Uomo – Ludovic Trarieux (i cui partner istituzionali, nonchè sostenitori, sono l’IDHAE,  l’Istituto dei Diritti dell’Uomo dell’Ordine degli avvocati di Parigi e Bordeaux, l’Istituto dei Diritti dell’Uomo degli avvocati di Bruxelles, gli Ordini degli Avvocati del Lussemburgo, di Ginevra e di Amsterdam, la Rechtsanwaltskammer di Berlino, l’Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani e l’Union International des Avocats) rappresenta il più antico e prestigioso riconoscimento riservato ad un avvocato distintosi per l’impegno nella difesa dei diritti umani nel mondo, com’è dato evincersi dalle maggiori informazioni ricavabili dal sito del Premio.

Scuola di alta formazione specialistica dell’avvocato internazionalista: proseguono le lezioni.

Hanno avuto inizio il 29 marzo u.s. le lezioni della Scuola di alta formazione specialistica dell’avvocato internazionalista, alla presenza del direttore, Avv. Prof. Anton Giulio Lana e con l’intervento del Prof. Avv. Paolo Palchetti, ordinario di diritto internazionale presso l’Università degli studi di Macerata.
La Scuola ha carattere nazionale e due sedi principali (Roma e Milano), oltre che delle sedi secondarie a Udine, Genova, Bari e Messina, tutte collegate in videoconferenza con le sedi centrali e con la presenza di un tutor.
La durata dei corsi è biennale per un totale di circa 210 ore di formazione (come previsto dalla normativa nazionale).
Il corso, che avrà un taglio nettamente pratico e professionalizzante, è stato suddiviso in sette macro-aree del diritto internazionale, sotto la guida di sette responsabili di area: dopo una introduzione sulle fonti del diritto internazionale e la loro applicazione (che sarà curata dal Prof. Paolo Palchetti), nel corso del primo anno si affronteranno le aree dei diritti umani (a cura del Prof. Andrea Saccucci), e del diritto del mare (a cura del Prof. Giuseppe Cataldi), per concludersi con una ampia disamina del diritto internazionale privato (curata dalla Prof.ssa Stefania Bariatti). Il secondo anno di lezioni, che avrà inizio nel gennaio 2020, prevede anzitutto l’analisi del diritto internazionale dell’economia e dell’arbitrato internazionale (la cui trattazione sarà curata dal Prof. Andrea Giardina e dalla Prof.ssa Maria Beatrice Deli), cui seguirà la trattazione del diritto internazionale delle migrazioni (da parte della Prof.ssa Favilli), delle tematiche degli spazi polari, aerei e cosmici e tutela internazionale dell’ambiente (a cura, rispettivamente del Prof. Sergio Marchisio e del Prof. Lorenzo Schiano di Pepe) e che si concluderà con l’approfondimento del diritto penale internazionale (a cura del Prof. Fausto Pocar).
Per maggiori informazioni, potete collegarvi al sito della Scuola.